“Sono una Home Stager: il mio lavoro consiste nel valorizzare gli appartamenti, molte persone non sanno quello che vogliono finché non lo vedono realizzato”. In questa frase tratta da una famosa commedia americana, si incentra tutta l’essenza di una professione nata in America negli anni ’70 e che sta assumendo sempre più importanza nel mercato immobiliare di tutto il mondo.
L’home staging è una strategia di marketing per vendere nel minor tempo possibile e a buon prezzo una casa e chi la realizza, l’home stager, è un professionista che si intende sia di interior design sia di marketing immobiliare.
Secondo alcuni studi, rendere un appartamento più appetibile agli occhi degli acquirenti permette di accorciare i tempi di permanenza sul mercato di circa il 70%, e quindi la casa viene venduta quattro volte più velocemente.
Se negli Stati Uniti quella di rivolgersi ad un home stager al momento della messa in vendita dell’immobile è una prassi consolidata, in Italia non vi è ancora piena consapevolezza dell’importanza di queste specifiche figure professionali del mercato immobiliare e si tende ad aspettare di avere l’immobile invenduto per molto tempo, prima di decidersi.
In cosa consiste dunque, a livello pratico, l’home staging? Si tratta di valorizzare l’abitazione attraverso meticolosi interventi migliorativi. Un progetto ben studiato di home staging e un servizio fotografico professionale sono l’investimento più indicato per far scattare il colpo di fulmine fra gli acquirenti e quindi per ridurre drasticamente i tempi di vendita di un immobile.
Esso è caratterizzato da tre fasi principali: analisi e progettazione, home staging virtuale, home staging fisico.
Il primo step è fondamentale per la prosecuzione dei lavori. Infatti, è durante la valutazione di spazi, proporzioni, colori ed illuminazione della casa che l’home stager riesce a passare alla seconda fase e realizzare una proposta di progetto, corredata di fotografie e video. Inoltre, è in questa fase che si valutano costi, tempi di realizzazione e prezzi di vendita. L’ultimo step è l’home staging fisico, ovvero l’allestimento definitivo in cui vengono messi in risalto i pregi dell’abitazione affinché l’acquirente, affascinato dalla disposizione degli arredi e dall’ambiente, abbia un vero e proprio colpo di fulmine.
Quanto è difficile da attuare l’home staging? Meno di quanto si pensi: se alcuni, come in America, prediligono il mobilio vero e proprio, in Italia si opta per creare arredi in cartoni leggeri e funzionali, con l’obiettivo di abbattere i costi e ridurre le tempistiche, ottenendo comunque ottimi risultati.
L’Associazione Nazionale Home Staging Lovers riunisce i professionisti della valorizzazione immobiliare italiani. Il presidente di Home Staging Lovers, Fosca de Luca, afferma che grazie a questo tipo di intervento, diventano 54 i giorni medi di permanenza di un immobile sul mercato post Home Staging, contro i 225 di media italiana rilevati dall’ultima indagine congiunturale della Banca d’Italia sul mercato delle abitazioni, il primo trimestre 2018. Da non sottovalutare anche la possibilità di eventuale riduzione del prezzo di vendita, che scende dal 10,6% al 4%.
«La strategia migliore è pianificare sin dall’inizio un investimento che sia contenuto e viene subito ripagato» assicura de Luca. Gli interventi, infatti, non sono mai strutturali e i prezzi sono alla portata di tutti i venditori: «Il proprietario non acquista nulla, né arredi né complementi. Tutto è temporaneo e rimane nella casa per il tempo della vendita. Compresi nel servizio ci sono gli scatti fotografici professionali che suscitano interesse ed attraggono i potenziali acquirenti».
Un settore dinamico e in continua evoluzione, dai risultati efficaci.
Nel prossimo articolo entreremo più nel dettaglio sui servizi integrati tra agenzia immobiliare ed home stager.